Il Legnano demolisce il Varese

VARESE-LEGNANO 0-2 (0-2)

VARESE: Scapolo, Lonardi L., Bianchi, Marinali, M’Zoughi, Simonetto, Camarà, Gestra, Moceri, Lercara, Scaramuzza. A disposizione: Martignoni, Travaglini, Lonardi D., Esopi, Klos, Masinari, Mondoni, Silla, Ovalle). All. Improta.

LEGNANO: Sinanj, Ronchi (31’ st Calviello), Ortolani, Provasio, Bianchi, Nasali, Foglio, Amelotti, Grasso (30’ st Giardino), Crea (35’ st Balconi), Trenchev (28’ st Curci). All. Fiorito.

RETI: 20’ pt Crea su rig., 34’ pt Grasso.

Il Legnano è in orbita e non vede più confini. La temutissima trasferta di Viggiù si è trasformata in un trionfo, meritato e limpido. Il 2-0 esterno al Varese con la firma di Crea e Grasso è un passaggio fondamentale per le ambizioni lilla: anche se la Castellanzese ha vinto, è sempre più nel mirino, perché 9 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 11 partite sono un bottino che non ammette repliche. Nessuno è in forma come il Legnano, ora secondo in solitaria, e nessuno sta dimostrando le stesse qualità tecniche e mentali. Solo la scialba prova di Sesto Calende ha segnato una pausa in questo cammino dirompente, ma ci può stare.

La classicissima coi biancorossi non meritava, però, un trattamento e un contorno come quelli visti oggi. Un conto è parlare di difficoltà ed emergenze, un conto è superare di slancio i confini del ridicolo. Già l’impianto era inadeguato a una sfida di questo livello, ma poco prima dell’inizio il coupe de theatre. Una scena perfetta in un film di Totò o di Fantozzi, ma non in una sfida chiave di campionato. Il giovane arbitro El Ella, durante il sopralluogo del campo, ha rilevato un’altezza delle porte inferiore di ben 8 centimetri alla misura regolamentare. E come stabilito dal regolamento, ha dato 45 minuti da tempo al Varese per mettere a posto le cose. I giocatori biancorossi si sono armati di vanghe, mazze, rastrelli e pazienza (nella foto) e hanno cominciato a scavare per creare sulla linea di porta una fossa di 8 centimetri di profondità. Pur ammirando la dedizione dei ragazzi di Improta, nutriamo dubbi colossali, per essere eufemistici, sulla regolarità di un procedimento simile, anche per evidenti motivi di sicurezza dei giocatori stessi. Il portiere in una specie di fossa e il campo con un gradino pazzesco. Gli annali calcistici riportano di tutto: dall’invasione di campo di un gatto in Premier League alle porte segate al Bernabeu, ma quella della fossa ci giunge nuova.

Sta di fatto che il big match è iniziato solo 6 minuti prima della scadenza del termine. E il Legnano è partito forte con un’incursione di Tenchev al 2’, lanciato in porta e atterrato inarea. El Ella ha lasciato correre su un rigore che sembrava piuttosto netto.

Al 4’ il Varese ha risposto con un tiro alto. Legnano di nuovo pericoloso al 10’ con un tiro fuori di Grasso. Poi sempre Nico ha fatto le prove generali del gol lilla proiettandosi verso la porta e facendosi stendere a pochi centimetri dall’area: l’arbitro ha comminato un giallo all’autore del fallo, ma ci stava forse il rosso. Il signor El Ella non ha avuto dubbi, invece, al 19’, quando Crea, entrato in area alla sua maniera, è stato a sua volta falciato. Rigore, che lo stesso Crea ha realizzato facendo esplodere la curva.

Varese pericolosissimo al 24’, con un batti e ribatti in area sugli sviluppi di un corner concluso da un tiro fermato nel mucchio dalla difesa lilla.

Al 29’ è salito in cattedra Valerio Foglio, con un contropiede magistrale concluso sul primo palo: bravo Scapolo a parare basso.

Al 34’ il colpo di grazia per il Varese: Nico Grasso ha staccato di testa infilando imparabilmente l’angolino. Si è capito, anche per la solidità mentale dei lilla, che difficilmente il risultato sarebbe cambiato.

La ripresa è cominciata con Grasso di nuovo in cattedra: dribbling e tiro a giro, di poco fuori.

Al 4’ una mischia in area lilla simile a quella del primo tempo, conclusa alta. Il Legnano ha avuto più di una volta l’occasione del tris: clamorosa quella di Grasso al 10’ su un fallo laterale battuto in modo astuto e veloce. Grasso si è trovato a tu per tu con il portiere, ma si è fatto ribattere il tiro.

All’11’ un brivido che avrebbe potuto riaprire la partita, quando Gestra, su punizione, ha colpito il palo. Il Legnano ha continuato a pungere con una bella azione di Provasio al 14’: da fuori area Ettore si è liberato e ha calciato sfiorando il montante.

Anche Foglio ha fatto sibilare il suo sinistro a fil di palo al 24’.

La chance più colossale per il tris l’ha avuta sempre Grasso al 26’: lanciato in porta si è di nuovo ritrovato davanti al portiere, provando il pallonetto, purtroppo finito alto.

Occasionissima anche per il Varese al 34’: un traversone dalla destra ha impegnato Sinanj, che però non ha respinto bene. Per fortuna la conclusione varesotta è terminata sopra la traversa.

Ultima chance del tris per Calviello, su azione di Curci, ma Jacopo ha concluso male.

Una vittoria limpida, conquistata con un primo tempo intenso e concreto e una ripresa di gestione non troppo sofferta e sempre aperta a ripartenze ficcanti. Il tabellino delle occasioni parla chiaro. Non era questo il campo su cui disegnare trame da Brasile 58, ma il Legnano, con carattere e quadratura tattica, ha dimostrato di essere in questo momento la miglior compagine del girone. Ora arriva un calendario più morbido e favorevole, ma guai ad abbassare la guardia.

Il presidente Munafò ha voluto commentare  sia la vittoria che l’episodio delle porte basse: “Siamo stati molto determinati. Ero un po’ preoccupato perché il ritardo dovuto alla questione delle porte creava nervosismo. Temevo la rissa, invece i ragazzi sono stati perfetti. Il Varese non è mai stato pericoloso e semmai eravamo noi a poter aumentare il divario. Sul problema dell’altezza delle traverse bisognava rimediare prima. Si sapeva benissimo che quelle porte erano basse, perché il Varese qui aveva già giocato. Siamo arrivati e non c’era il commissario, che a Legnano invece è spesso presente. L’arbitro, giovane e secondo me bravo, si è però trovato nella condizione di decidere da solo e forse ha pagato un po’ di inesperienza, perché scavando quella fossa si è creato un pericolo per i giocatori. Certo spiace vedere una società gloriosa come il Varese ridotta così. Ma va fatto un plauso ai suoi giocatori. Stanno giocando in condizioni difficilissime e oggi hanno dimostrato di voler giocare a ogni costo. Questo gli fa onore”.