Munafò e gli Ultras bloccati ai cancelli: “E’ inammissibile”

“Inammissibile. Semplicemente inammissibile”. Il presidente Giovanni Munafò non usa mezzi termini per definire quanto accaduto ai cancelli dello stadio di Cesate. Il massimo dirigente lilla, con il direttore generale Capocci e ad altri membri dello staff del Legnano, è stato bloccato all’ingresso assieme agli Ultras della Nord. Il tutto per una partita sulla quale non era stato preso alcun provvedimento restrittivo da parte delle autorità competenti. La cosa che lascia ancora più sconcertati è che a bloccare l’entrata è stato un gruppo di tifosi del Saronno che si è barricato davanti alla biglietteria. A quel punto i Carabinieri, per tutelare l’incolumità dei dirigenti lilla, li hanno bloccati prima dello sbarramento.
“Siamo rimasti fuori fino al venticinquesimo minuto – racconta il presidente – perché questi tifosi hanno fatto barriera davanti al cancello. Solo l’intervento del presidente del Saronno, che ringrazio, ha consentito a me e ai collaboratori di entrare. Ma gli Ultras sono dovuti restare fuori, e questo è inammissibile. A un quarto d’ora il segretario Lino Bonsignori mi chiedeva di andare all’ingresso, in quanto i Carabinieri chiedevano un colloquio per far accedere i tifosi allo stadio. Sono andato dai ragazzi della Nord a dirglielo ma hanno risposto che se erano rimasti fuori per 75 minuti, sarebbero rimasti fuori anche per gli ultimi 15. E al termine della partita sono andati a casa senza creare alcun problema. Questo è un comportamento encomiabile per il quale voglio ringraziarli ed elogiarli pubblicamente. Anche il rifiuto di entrare è stato un gesto di coerenza. Hanno preso acqua per un’ora e mezza pur di stare vicini alla squadra. E non gli è stato permesso di assistere alla partita nonostante ne avessero pieno diritto. Per questo torto chiederò chiarimenti agli organi competenti”.
Munafò sottolinea anche due altri punti scottanti: “Gli agenti potevano chiedere agli Ultras del Saronno di spostarsi. E’ quello che ho suggerito. Non sono stato ascoltato, col risultato di lasciare noi e i ragazzi della Nord sotto scacco da parte di una minoranza di supporter saronnesi. Erano presenti molti agenti, non c’era nemmeno il problema della disparità o della carenza di forze. E mi è stato chiesto se me la sentivo di garantire la sicurezza. Ho semplicemente risposto che quello era compito loro, non mio”.