Tante emozioni ma nessun gol: a Fenegrò è pari

FENEGRO’-LEGNANO 0-0

FENEGRO’: Varesio, Scarcella (18’ st Arcuri) , De Vincenzi, Galletti, Bello, Perini, Panzetta (33’ st Campus), Tindo, Pizzini, Fabozzi, Anzano. All. Broccanello.

LEGNANO: Pasiani, Ronchi (30’ st Curci), Miculi, Provasio, Bianchi, Nasali, Borghi (30’ st Calviello), Amelotti, Grasso (36’ st Mazzini), Crea (44’ st Giardino), Foglio. All. Fiorito.

Un Legnano bello, a tratti bellissimo (per esempio nel primo quarto d’ora), un avversario davvero di rango e una partita combattuta e tutta da vedere, soprattutto nel primo tempo. Fenegrò-Legnano non ha deluso le attese, nonostante lo 0-0. Davvero, in questo caso, il risultato trae in inganno. Non parliamo di meriti o demeriti, ma semplicemente di un incontro che meritava di essere battezzato dal gol. Sul piano delle occasioni il Legnano ha costruito di più e in questo senso ha sprecato l’occasione di fare il colpaccio, ma il rammarico deve durare l’éspace d’un matin. Se questo è lo spirito infuso dalla guida Fiorito e se così si giocherà il prosieguo del campionato, i frutti saranno copiosi. Col Fenegrò sarà, verosimilmente, un testa a testa fino alla fine.

Un inizio lilla così veemente e veloce non si era ancora visto quest’anno. La squadra è entrata in campo con intenzioni chiare: tempo due minuti scarsi e un veloce scambio Foglio-Amelotti ha messo il numero 8 lilla in grado di concludere. Bello il suo diagonale, toccato con la punta delle dita dall’ottimo Varesio. Sul corner Nasali di testa ha colpito a botta sicura, trovando un difensore sulla linea. Al 7’ Ronchi è stato liberato da un assist di Amelotti ma Varesio è stato super nel deviare in corner. Sul tiro dalla bandierina un piccolo giallo: Bianchi ha staccato di testa e concluso a rete. Ancora una volta un difensore ha salvato sulla linea, ma i giocatori lilla hanno protestato perché la palla aveva superato la linea. Roba da gol line technology…

Inizio da stropicciarsi gli occhi, ma senza il gol che avrebbe dato un altro senso alla giornata.

Il Fenegrò, stordito da questo avvio, ha però riordinato le fila e preso campo, avvicinandosi al 9’ alla porta di Pasiani con un tiro alto di Pizzini e poi con una conclusione di Anzano parata dal portiere lilla. Ma sono state ancora del Legnano le due successive, clamorose occasioni: al 16’ Nasali ha colpito di testa da tre metri, mettendo la palla fuori e le mani nei capelli. Amelotti ci ha riprovato al 24’ con un diagonale fuori di poco.

Al 32’ il tiro più pericoloso del Fenegrò in tutta la partita: Pizzini si è liberato dalla gabbia dei difensori lilla e dal limite ha scagliato un tiro finito a un centimetro dal palo.

Un primo tempo da cuore in gola, ricco di occasioni e ribaltamenti di fronte, in cui il Legnano ha molto da recriminare per le chance sprecate ma che ha visto, nel gioco, un buon ritorno del Fenegrò.

La ripresa è stata molto equilibrata e meno scoppiettante nelle occasioni, ma tutta da vedere: se guardiamo alle occasioni, è ancora il Legnano ad avere rimpianti. Al 14’ Ronchi si è liberato in mezzo all’area e ha calciato praticamente dal dischetto: Varesio ha deviato salvando il Fenegrò dallo svantaggio. Al 26’ Pasiani ha dovuto esibirsi in un’uscita bassa non banale su cross di Pizzini. A dieci dal termine Fiorito ha rischiato la carta Mazzini al posto dell’ottimo Grasso, calato comprensibilmente alla distanza. L’effetto è stato notevole, perché il bomber ha partecipato alla creazione delle tre occasioni che creano più rammarico tra i tifosi lilla: al 39’ si è presentato in area dopo uno scambio con Crea, concludendo fuori. Al 45’ ha messo Curci in condizione di liberarsi in area e calciare alto. E al 49’, all’ultimo respiro, ha costruito con Amelotti l’azione che ha permesso al centrocampista lilla di liberarsi e concludere. La palla si è spenta sull’esterno della rete. Il big match si è chiuso qui.

Entrambe le squadre hanno dimostrato tutte le loro qualità e anche le poche lacune ancora da colmare. Il Fenegrò ha avuto qualcosa di più nel possesso palla e davanti ha mostrato due grandi attaccanti, non li scopriamo certo oggi, instancabili nel movimento e nella ricerca di spazi l’uno per l’altro. Pizzini ha forse ecceduto negli individualismi, ma ha tenuto in tensione costante la difesa lilla. Anzano ha prodotto meno, ma in modo più efficace. Il Fenegrò ha commesso qualche errore di troppo negli appoggi a ridosso dei 16 metri.

Il Legnano è stato più ficcante e spettacolare nelle azioni offensive, mentre il reparto arretrato è stato perfetto nel raddoppiare e triplicare ogni volta sulla coppia d’attacco avversaria, non mandando praticamente mai al tiro Anzano e poche volte Pizzini. Bravissimo il giovane Miculi, che ha dimostrato grande personalità. Semplicemente mostruoso, e non è una novità, Robocop Bianchi (nella foto dei Fedelissimi lilla): anticipi, uscite, contrasti, un muro invalicabile. Una gioia per gli occhi molti scambi in velocità, ma dove si deve ancora migliorare, oltre alla precisione nel tiro, è nella gestione palla e nell’occupazione degli spazi a centrocampo. A fine gara, nel saluto alla curva, nelle espressioni di Bianchi e soprattutto Amelotti c’erano rabbia e rammarico. Comprensibili ma, come detto, da non far durare più del tempo della doccia. I tifosi hanno apprezzato e applaudito la squadra, perché questo è lo spirito con cui vogliono vederla in campo. Arriva una serie di partite in cui il filotto di vittorie sarà irrinunciabile per recuperare. E con un Legnano così è possibile.