“Cancellate Besozzo con il senso di appartenenza”. Questo il messaggio fondamentale con cui mister Massimo Rovellini si è presentato alla squadra.
Umiltà, grinta, concretezza, cuore lilla e immensa esperienza: queste sono le qualità che contraddistinguono il nuovo tecnico del Legnano. “Non ho la bacchetta magica – afferma Rovellini – Non ce l’ha nessuno e sarei presuntuoso a ribaltare tutto. In un giorno non si possono capire a fondo quali sono i problemi da risolvere. Quello che so e che l’esperienza mi insegna è che dopo una settimana intensa e difficile come quella che hanno vissuto i ragazzi, la prima cosa da fare era alleggerirli dai pensieri e dargli un giorno di riposo. Un allenamento in più non avrebbe cambiato nulla, un po’ di distacco invece è fondamentale. Quanto alle ricette per i risultati, con una partita così vicina il concetto è uno solo: tocca a loro dimostrare chi sono e chi è il Legnano”.
Variazioni di modulo, di formazione e una nuova identità? “Anche se ho giocato spesso con il 4-2-3-1, non ho un modulo unico; dobbiamo essere pronti a cambiare il modulo a seconda dell’andamento delle partite e sceglierò in base alle caratteristiche dei giocatori. Quindi partiremo con il 4-3-3 perchè i ragazzi sono abituati. Ho il problema di Mavilla febbricitante, ma credo che recuperi, e dell’addio di Rovrena. la difesa vedrà Ortolani sulla destra e Scarcella al centro con Mele, con Azzolin a sinistra. Devo ancora scegliere il portiere perchè ho il problema del 99 da schierare. A centrocampo, supponendo che Mavilla ci sia, voglio assolutamente valorizzare Prvasio, giocatore per noi molto importante. Trabuio e Ibra si giocheranno la terza maglia. Davanti giocheranno i nostri pezzi da novanta, ma non ho ancora deciso le posizioni. Chiaro che se in porta andrà Romanò dovrà esserci un 99 in un’altra zona del campo”.
Il Gaggiano che problemi presenta? “Tutte le partite sono difficili, guai a chi pensa di fare passeggiate. Loro hanno cambiato cinque moduli in cinque partite e hanno giocatori che conosco bene per averli allenati in passato. Servono attributi, sacrificio, forza di carattere e personalità”. Il dna lilla, che proprio in Rovellini trova un esempio purissimo.