LEGNANO-CITTA’ DI VIGEVANO 0-1 (0-1)
LEGNANO: Pasiani, Curci, Miculi, Ortolani (23’ st Amelotti), Provasio, Bianchi, Grasso, Foglio, Berberi (41’ st Giardino), Crea, Calviello (35’ st Brusa). All. Fiorito.
CITTA’ DI VIGEVANO: Campironi, Dalia, Bossi, Sidonio (37’ st Cudicini), Sarr, Lagonigro, Casula (42’ st Procopio), Molina, Dioh, Brasca (29’ st Colombo), Ragusa. All. Melchiori.
RETE: 20’ pt Ragusa.
I lilla sprofondano. Nel giorno e nel modo più impensabile, contro l’ultima in classifica e tra le mura sempre meno amiche del Mari. E in occasione del ritorno di Ettore Provasio, degno di ben altro battesimo. La rabbia che di solito accompagna queste delusioni rischia di lasciare posto allo sconforto, ed è la cosa da evitare.
Mister Fiorito, che non ha nessuna responsabilità nella debacle di oggi (forse Amelotti poteva entrare prima, ma è cercare il pelo nell’uovo e difficilmente sarebbero cambiate le cose) ha invece dimostrato grande signorilità, dignità ed equilibrio nel confrontarsi a cuore aperto con i giornalisti in un lungo post partita in sala stampa: nel quale, con le difficoltà del caso, ha parlato di calcio e non di scuse. Impossibile riassumere qui la sua lunga disamina della sconfitta e della situazione, ma vediamo di riassumerla con la semplice cronaca.
Se Marco Bianchi commette l’unico errore del suo meraviglioso campionato, e quell’errore costa la sconfitta contro un avversario di caratura nettamente inferiore, significa che era il giorno giusto per un sabbath di streghe, non per una partita di calcio. Al 20’ Robocop, che al netto di quest’episodio è stato perfetto anche oggi, ha perso palla su Ragusa a metà campo. Il veloce attaccante ospite si è involato verso il debuttante Pasiani e lo ha infilato in uscita sotto le gambe (altro dettaglio da giornata maledetta). Grasso aveva già avuto due opportunità: un tiro sull’esterno della rete, al 1’, e una conclusione parata in modo goffo da Campironi, che ha involontariamente triangolato col palo prima di bloccare. Dopo lo svantaggio il Legnano ha reagito con un’occasione di Berberi, che per un tocco di troppo si è fatto murare, e con una traversa di Crea da posizione ghiottissima. Se c’era da pensar male, c’erano ormai tutte le avvisaglie.
Ma non bisogna appellarsi alla sfortuna: il Legnano ha sì fatto la partita per 90 minuti, giocando spesso a una porta sola, ma senza ritmo, senza scintille e senza la dovuta grinta. Il Vigevano ha cominciato a crederci sempre più, trasformando l’area in corso Sempione all’ora di punta. Nella ripresa ci si sarebbe aspettato un altro Legnano, ma è rientrata in campo una squadra sempre più povera di idee e di convinzione e preda delle solite paure. Nono sono mancate le occasioni: un tiro di Crea deviato di poco fuori (3’), un altro tiro del Mago da favorevolissima posizione, respinto, una conclusione alta di Grasso in contropiede (28’) e soprattutto l’imperdonabile errore dello stesso Grasso a tu per tu con Campironi, al 34’. Oltre a queste, a tentare la via della rete, da fuori, è stato il solo Amelotti, in tre circostanze.
Fiorito ha schierato il 4-3-3 con qualche spostamento interessante, ma poco fruttuoso. Provasio è stato messo in regia spostando Calviello nel ruolo di mezzala destra. Questo ha consentito, come a Verbano, l’avanzamento di Foglio in una posizione potenzialmente più letale per gli avversari. Davanti, nella triade, il solo Crea ha dimostrato di poter cambiare i destini della partita, purtroppo senza riuscirci.
Il problema è che un gol dal Vigevano si può prendere, non è questo il dramma. Ma l’episodio avrebbe dovuto risultare irrilevante, non decisivo. Il Legnano avrebbe dovuto portare a casa la partita senza penare, anche sullo 0-1, ed è stato lontano dal farlo.
“Col passare dei minuti la palla ha cominciato a pesare 200 chili – ha commentato mister Fiorito – Il problema di questi ragazzi è solo nella testa e soprattutto quando giocano in casa. In trasferta si esprimono meglio perché anche gli avversari cercano di giocare, e questo per noi è un vantaggio, perché si aprono spazi. Qui al Mari vengono a fare le barricate, chiudono gli spazi e intasano l’area. Il loro gol è emblematico, c’erano dieci uomini dietro la palla e verso l’area a segnare è andato Ragusa da solo. Non trovando spiragli abbiamo cercato di ampliare il gioco, aprire sugli esterni e andare al cross. Ne abbiamo fatti in quantità industriale, credo che Curci e Miculi abbiano avuto un quadricipite di un metro e mezzo di circonferenza a fine partita, a forza di mettere palle in area. Purtroppo non siamo stati bravi a cercare l’anticipo aereo, non l’abbiamo quasi mai presa. E non abbiamo affrontato la partita con la personalità necessaria. Domenica andremo in trasferta contro una diretta concorrente per i play off e sarò difficile. Dovrò lavorare moltissimo sull’aspetto mentale, perché il problema non è tattico né tecnico né fisico”.