FOLGORE CARATESE-LEGNANO 1-1 (5-4 dopo i rigori)
FOLGORE CARATESE: Delventisette, Agnelli, Derosa, Burato, Parenti, Monticone, Ngom, Ciko, Mamadou (18’ st Candiano), Ferrari (18’ st Bartulovic), Graziani (1’ st Troiano), Valotti. All. Longo.
LEGNANO: Ragone, D’Aversa, Foglio, Pennati, Nava, Ciappellano, Cocuzza (29’ st Fabozzi), Rinaldi (20 st Borghi), Gobbi (22’ st Pavesi), Tindo (20’ st Ricozzi), Gasparri (45’ st Ortolani). All. Manzo.
RETI: 3’ pt Ngom, 20’ pt Gobbi.
Grazie ragazzi! Grazie lo stesso di cuore e per il cuore che ci avete messo. Il messaggio lo ha cantato in modo chiaro la curva a fine partita. Ancora una volta, non uno dei numerosi tifosi lilla sugli spalti è rimasto deluso dalla prestazione del nuovo Legnano di mister Manzo. Usciamo dalla Coppa Italia per mano della Caratese, alla lotteria dei rigori e dopo una partita gagliarda.
A Verano i ragazzi erano chiamati a una prova di maturità per saggiare le loro ambizioni nel campionato di serie D, e l’hanno superata al di là di ogni dubbio. Dopo la goleada con la Castellanzese, squadra che lotterà per la salvezza, l’incontro secco con la Caratese ci vedeva di fronte a una probabile candidata alla promozione. Ovvio che le difficoltà fossero ben maggiori, ma per questo era un test attendibile per capire la caratura del Legnano. La risposta è stata chiara e ribadita da mister Manzo: il Legnano deve lottare per le zone alte della classifica, se la giocherà alla pari con le più forti e si candida a essere sorpresa e mina vagante del girone.
Non si dimentichi che la Caratese ha un telaio collaudato, oltre metà squadra è quella dell’anno scorso, ed esperienza da vendere in D. Il Legnano è invece una squadra totalmente nuova (solo un uomo dell’anno scorso era in campo, il capitano Valerio Foglio) e ha esperienza in molti singoli, ma collettivamente deve ancora crescere molto.
Il cammino comunque prosegue spedito: la mano di mister Manzo è evidentissima. La rabbia per la qualificazione sfumata deve essere subito messa da parte, anche se è comprensibile. Fatali gli errori dal dischetto di Borghi e Ricozzi, ma l’ultima cosa che ci viene in mente, proprio l’ultima delle ultime, è dare la croce addosso ai due ragazzi. I rigori li sbaglia chi li tira e sono comunque una lotteria, pur nella loro natura di ultimo sprazzo di freddezza e lucidità tecnica.
La partita ha vissuto tre fasi: l’inizio di marca caratese, poi una splendida mezz’ora del Legnano a chiudere il primo tempo e un secondo tempo meno intenso e bello, con più possesso palla della Caratese che tuttava ha creato una sola grande occasione. Il Legnano si è trovato a fronteggiare subito una difficoltà doppia: avversario forte e svantaggio. Il gol dei padroni di casa è nato proprio dalla propensione offensiva del Legnano. Tre uomini hanno portato il pressing alto sul terzino sinistro dei padroni di casa, che però è uscito dalla morsa servendo un uomo liberissimo a metà campo. Lancio lungo per Ngom che si è trovato a tu per tu con Ragone, infilandolo. Per un quarto d’ora il Legnano ha subito il colpo e sofferto, ma proprio qui è stato superato l’esame. I ragazzi hanno alzato il ritmo, cominciato a produrre scambi velocissimi e costretto la Caratese a difendersi. Meraviglioso il gol del pareggio, con una proiezione a razzo di Cocuzza che ha servito Gasparri al limite: tacco di prima per Gobbi che, arrivando in corsa, ha caricato da 25 metri un rasoterra precisissimo. Spettacolo e apoteosi sugli spalti. Alla mezz’ora un’altra azione veloce ha messo Gasparri solo davanti al portiere, che però lo ha anticipato uscendo a valanga. Il raddoppio poteva venire al 36’, quando Gasparri ha imperversato sulla destra scaricando a centro area un pallone d’oro per Tindo. Delventisette ha parato di piede.
La ripresa è stata meno vibrante: la Caratese ha avuto un certo predominio territoriale, ma piuttosto sterile. Fa eccezione un’unica occasione, enorme: al 24’, su punizione, una torre di testa ha messo Valotti nella stessa posizione di Tindo nel primo tempo, a centro area e solo. La sua conclusione potente si è stampata sul palo. Nel finale sono state del Legnano le palle migliori: Gasparri ha concluso di testa debolmente un triangolo di prima con Borghi e Pavesi. Lo stesso Gasparri al 42’ ha concluso con potenza ma troppo centrale, e Ricozzi allo scadere ha sfiorato il palo su punizione.
Il fischio dell’arbitro ha rimandato il verdetto ai tiri dal dischetto. Ragone ha intuito quasi tutti i tiri della Cratese, neutralizzando il secondo, calciato da Valotti. Gli altri sono stati davvero impeccabili. Per il Legnano benissimo Foglio e Nava, ma Borghi ha calciato altissimo il terzo penalty, riportando la situazione in parità. Con il quarto realizzato da Pavesi si è arrivati al quinto. Ancora perfetta la realizzazione di Bartulovic, con Ragone arrivato a un millimetro dal pallone. Delventisette ha invece parato il tiro finale di Ricozzi.
L’esultanza degli uomini di casa è un altro segno di quanto il Legnano li abbia fatti soffrire. Ci rivedremo in campionato, dove gli schemi di mister Manzo e la qualità della rosa promettono di divertire i tifosi lilla.