Testa di Nava, boato del Mari e vittoria: così il Legnano riabbraccia il suo pubblico

LEGNANO-FOLGORE CARATESE 2-1 (1-0)

LEGNANO: Russo, Barbui, Diana (27′ st Ortolani), Di Lernia, Nava, Luoni (45′ st Pellini), Beretta, Bingo (17’ st Brusa), Braidich (25′ st Cocuzza), Ronzoni (22’ st Tunesi), Gasparri. All. Sgrò.

FOLGORE CARATESE: Pizzella, Bini, Ciko, Monticone, Macrì, Kamal El Idrissi (14’ st Alabiso), Cozzari, Marconi (27′ st Tronco), Finessi (32′ st Drogba), Di Stefano (46′ st Poluzzi), Derosa (14′ st D’Antoni). All. Longo.

 

RETI: 13’ pt Di Lernia, 36’ st Macrì, 43’ st Nava.

 

Tre punti che ne valgono sei. Lo ha sottolineato anche mister Sgrò. Il Legnano ha riabbracciato il suo pubblico con una vittoria contro una grande squadra, una delle migliori, se non la migliore in assoluto, vista al Mari. Si è sofferto, specie nel secondo tempo, ma non si è subito passivamente. Anzi. La squadra ha giocato molto bene, con temperamento, intelligenza e una gran voglia di dimostrare al pubblico di meritare l’affetto che solo i tifosi lilla sanno dare. Lotta su ogni palla, spirito di gruppo, difesa rocciosa (naturalmente con il solito grande Russo alle spalle) ma anche concretezza e capacità di crederci fino in fondo. Non sono mancate nemmeno le giocate pregevoli, a partire dai gesti tecnici di Di Lernia e Nava sui due gol.

Di fronte, un signor avversario, una squadra allenata benissimo da mister Longo, collaudata da una guida tecnica che negli anni ha garantito la continuità necessaria ad assorbire automatismi e schemi e inserirli nel proprio dna. Se si vuole trovare una pecca in questa formazione è l’imprecisione nei tiri, che nel calcio però non è un dettaglio. E proprio il valore dell’avversario dà doppio valore a una vittoria che i ragazzi hanno voluto dal primo all’ultimo minuto, prima difendendola coi denti dopo il vantaggio, poi andandosela a riprendere in zona Cesarini una volta raggiunti dal gol di Macrì.

In cima a tutto c’è anche qui l’allenatore. Per Marco Sgrò abbiamo esaurito gli aggettivi: in pieno inverno ha preso una squadra impaurita e smarrita che rischiava di cadere in zona play out, l’ha rivitalizzata restituendo ai ragazzi serenità e voglia di divertirsi, gli ha instillato sicurezza con la sua esperienza e ha agito con semplicità, ma con grande intelligenza. Risultato: dal suo arrivo in poi nessuna squadra ha fatto più punti.

Ma questo non deve far pensare a un tecnico che si affida a pochi concetti solidi ma immutabili. Sgrò conosce il calcio come pochi e sa applicare qualsiasi modulo, cambiandolo quando serve senza alcuna paura, anche più di una volta nella stessa partita. Oggi il suo capolavoro è stato soprattutto mentale, perché la convinzione con cui hanno giocato i ragazzi non è venuta meno nemmeno nei momenti più difficili, come la prima metà della ripresa.

Come a Fossano si è visto Braidich punta davanti al trio Bingo-Beretta-Gasparri, con un Ronzoni tutti polmoni a dar man forte al regista Di Lernia. Con uomini ovunque come Beretta e Ronzoni parlare di moduli è comunque riduttivo.

La difesa, con un Nava gigantesco, un Luoni inoppugnabile e un Diana assai positivo, è stata il fondamento della vittoria. Dove nessuno arriva c’è sempre Giovanni Russo, anche oggi autore di due miracoli, uno su testa di Kamal e uno su Di Stefano solissimo davanti alla porta.

Il primo tempo è stato equilibrato ma il Legnano lo ha chiuso meritatamente in vantaggio per la maggior precisione. Il gol di Di Lernia è arrivato presto, su una palla in uscita dalla difesa. Il playmaker lilla ha caricato il tiro di prima insaccando a mezza altezza nell’angolo alla destra di Pizzella, rimasto come una statua di sale. Il Legnano ci aveva già provato con un filtrante di Ronzoni per Gasparri, bloccato in uscita dallo stesso Pizzella.

Al 21’ primo brivido quando un tiro di Kamal ha rimbalzato in modo strano e insidioso davanti a Russo che però l’ha addomesticato in due tempi. Ancora Kamal in evidenza per la Folgore al 28′, con Russo pronto alla difficile respinta sul colpo di testa all’apparenza vincente. Al 32′ è stato Finessi a scagliare un forte tiro finito fuori di poco. Il finale è stato di marca lilla, alla ricerca del raddoppio. Bellissima la combinazione Barbui-Braidich al 40’, ma quest’ultimo è stato pescato in fuorigioco e l’azione è sfumata. Un brivido freddo è corso lungo la schiena dei tifosi ospiti quando Luoni ha calciato al volo a due millimetri dal palo su corner dalla destra.

La ripresa ha visto una Folgore più che mai offensiva prendere il dominio territoriale, ma per un quarto d’ora non ci sono state particolari occasioni, finché Russo ha dovuto esibirsi in due interventi su Cozzari e Di Stefano, quest’ultimo provvidenziale visto che il giocatore ospite era solo davanti a lui.

Sgrò, vista la squadra in difficoltà, è intervenuto coi cambi, così come Longo per dare nuove soluzioni all’attacco. E’ entrato, attesissimo, Drogba, il figlio del mitico Didier, e ha mostrato subito numeri da categoria superiore, specie il colpo di tacco con cui ha smarcato Macrì davanti alla porta, per il pareggio. Qui si è vista la cosa più importante di tutta la giornata. Raggiunti alla fine dopo aver resistito bene e assaporato la vittoria, i ragazzi potevano crollare o accontentarsi del pari. Invece hanno dimostrato di voler vincere e di crederci. Abnegazione premiata dal bellissimo gol di testa di Nava (nella splendida foto di Gianfranco Zottino) su punizione di Beretta dalla destra, che non ha lasciato scampo a Pizzella. Ed è stato fantastico sentire nuovamente il Mari esplodere con un boato.