“Sono qui per dare un contributo con la mia esperienza manageriale, ma non sono un mago”. Sono parole prudenti e sagge quelle di Nazareno Tiburzi, uno dei commercialisti più noti di Legnano, da ieri nuovo pilastro della società lilla.
La sua entrata, benché con assoluta discrezione, è avvenuta dalla porta principale: Tiburzi è già, infatti, il nuovo vicepresidente lilla, a fianco di Alberto Tomasich. “L’importante è lavorare bene e con coscienza, con esperienza e managerialità. Qui c’è l’ambiente ideale per farlo perché è una società sana e senza debiti. Il fatto di entrare direttamente con una carica così importante è stata meditata e soppesata con grande attenzione sia da me che da Giovanni Munafò. Bisogna essere trasparenti e avere obiettivi sia a breve che a medio-lungo termine. Quest’anno bisogna essere prudenti e la società intende fare un campionato tranquillo. E’ chiaro però che la serie D non rappresenta la statura del Legnano come piazza e come storia. Quando si programma un obiettivo immediato, qualsiasi esso sia, l’imponderabile è dietro l’angolo, perché le dinamiche del calcio sono complicate. La squadra è un puzzle in cui tutti i pezzi devono combaciare alla perfezione e ne può bastare uno fuori posto per non completare il mosaico. Partire con un mister come Sgrò, con la sua esperienza e la sua guida sicura, è il primo passo. La mia massima attenzione, visto che mi sono avvicinato al calcio quando mio figlio entrò nella Roncalli, sarà per il settore giovanile. E’ dal vivaio che nascono le fortune della società e della prima squadra”.