“Non solo non abbiamo scacciato nessuno, ma abbiamo dovuto subire e tollerare comportamenti antisportivi e maleducati”. Il presidente Giovanni Munafò intende rispondere con fermezza alle dichiarazioni riportate da Varese Sport, secondo cui alcuni dirigenti della società ospite sarebbero stati “scacciati” dall’area antistante gli spogliatoi.
“Un’accusa falsa e grave – spiega Munafò – Il segretario Varalli e il team manager Bragè hanno invitato alcune persone a lasciare quell’area perché non presenti in distinta, quindi non autorizzate. Abbiamo quindi chiesto il semplice rispetto delle norme, come avremmo fatto anche in un’epoca normale, figuriamoci nell’era Covid. Tutela della salute, rispetto delle norme e prevenzione di eventuali sanzioni. Dovrebbero ringraziarci invece di accusarci”.
C’è stato molto di più nel dopo partita. Il presidente Munafò avrebbe sorvolato, ma questo non è più possibile dopo che la realtà è stata raccontata al contrario: “Negli ultimi minuti è successo un episodio orrendo per i valori dello sport. Quando un avversario butta fuori la palla per sincerarsi delle condizioni di un tuo uomo a terra e per permettere i soccorsi, la palla va restituita. Per di più non abbiamo buttato fuori un’innocua palla a centrocampo, ma un gol fatto che ci avrebbe regalato i tre punti. Questo è il fair play che tutti dovrebbero avere. Il Varese invece non ci ha pensato nemmeno: ha lanciato la palla a un suo attaccante e di lì a poco è venuto il gol. Non importa se è stato un effetto diretto o se non c’è nesso di causalità: la palla va restituita e sarebbe rimasta a noi. Non m’importa nemmeno del gol. E’ il principio e il modo in cui è stato violato. Evidentemente avremmo dovuto fare gol, ma noi non siamo fatti così”.
Un gesto antisportivo che è stato completamente sottaciuto dai dirigenti e dalla stampa biancorossa, e che è stato accompagnato da comportamenti di pura maleducazione e di mancanza di rispetto: “I dirigenti del Varese ci sbeffeggiavano per la sconfitta. Un atteggiamento deprecabile sempre e comunque nei confronti degli sconfitti, ma doppiamente censurabile dopo quello che era successo. Evidentemente sono orgogliosi di aver vinto così. Un ultimo episodio spiacevole: cinque minuti dopo la fine della partita il nostro addetto stampa Loris Lazzati ha raggiunto la sala stampa per preparare le interviste dopo aver aiutato a smontare le attrezzature per la cronaca diretta. Ha trovato almeno una dozzina di giornalisti e operatori tutti legati al Varese calcio o agli organi di stampa varesini impegnati con le apparecchiature montate a intervistare il loro mister. Il tutto senza aver chiesto nulla prima di entrare e impossessarsi del locale. E sempre considerando le disposizioni antiCovid. Vi chiedo: si fa così in casa d’altri? E’ ovvio che non solo avremmo dato l’assenso, ma avremmo anche dato una mano”.
Munafò si rivolge quindi a Varese Sport: “Se vogliono un resoconto dettagliato dei fatti dal mio punto di vista mi chiamino quando vogliono”.