Finisce la benzina, il Legnano spreca il doppio vantaggio

LEGNANO-SALUZZO 2-2 (2-0)

 

LEGNANO: Colnaghi, Barbui, Ambrosini, Di Lernia (41’ st Bingo), Brusa, Luoni, Radaelli (13’ st Ortolani), Ronzoni (23’ st Pellini), Cocuzza ((28’ st Grandi), Tunesi (33’ st Febbrasio), Gasparri. All. Brando.

 

SALUZZO: Busano, Bedino, Serra, Caldarola, Carli, Mazzafera (1’ st De Peralta), Peirano (37’ st Gaboardi), Soumahoro, Carrer (13’ st Clerici), Sardo (13’ st Tosi), Barale. All. Boschetto.

 

RETI: 23’ pt Di Lernia, 26’ pt Cocuzza, 12’ st Carli, 40’ st Caldarola.

 

  • Peccato
  • Ottimo Saluzzo, risultato giusto.
  • Tutta colpa del Covid.
  • Sul due a zero in undici contro dieci la si deve portare a casa.

Scegliete il commento che preferite, oppure shakerateli tutti e quattro. Sono veri uno per uno e tutti insieme. Non si può non restare con l’amaro in bocca dopo un pareggio come quello di oggi: il Legnano dal 10’ della ripresa ha giocato in superiorità numerica per l’espulsione di Soumahoro e con due gol di vantaggio, frutto di due punizioni capolavoro di Di Lernia e Cocuzza. Ma il cartellino rosso che avrebbe dovuto mettere in congelatore la vittoria ha invece caricato gli ospiti, che non hanno mai mollato e ci hanno sempre creduto. Più che l’espulsione, a togliere certezze al Legnano è stato il gol del due a uno. E’ del tutto evidente che la luce si è spenta sul piano fisico, logico effetto delle due settimane di stop. Questo lo ha ammesso con fair play anche mister Boschetto, allenatore del Saluzzo. Il Covid sta falsando la nostra vita, figuriamoci se non falsa un campionato di calcio.

Però non è solo questo: come ha sottolineato Brando, si poteva e si doveva portarla a casa. Col carattere, con la testa, con la forza di trovare la giocata giusta, con qualche piccola astuzia di mestiere, con palle in tribuna e un pullman in area, con qualche ripartenza letale. Tutto poteva far brodo, purtroppo invece è venuta un’evitabile frittata.

Ripetiamo: i ragazzi hanno tutte le scusanti sul piano fisico. Il Saluzzo ne aveva di più perché non si è mai fermato. Nessuno è stato penalizzato come il Legnano dalle norme antiCovid, ma proprio perché si era riusciti a metterla sul due a zero con l’uomo in più le attenuanti si indeboliscono un po’.

Il primo tempo è stato equilibrato ma con un Legnano apparso, oltre che cinico, ben organizzato. Dopo un bel tiro sull’esterno della rete di Ambrosini è stato Carli a impegnare Colnaghi in una prodezza con una punizione molto ben calciata sul palo basso.

In tre minuti, però, il Legnano ha riscritto il manuale dei calci piazzati con due capolavori assoluti: il primo di Di Lernia, un missile terra-aria dai 22 metri che si è insaccato nel sette alla sinistra di Busani (nella foto di Sport Legnano). Poi con una parabola tesa e col contagiri di Cocuzza da 30 metri: questa volta le ragnatele sono sparite dal sette opposto.

Al 34’ un maestoso Luoni ha salvato in scivolata su un pericolosissimo cross rasoterra dalla sinistra. La sensazione nell’intervallo era che i giochi fossero chiusi: il risultato puniva un po’ severamente gli ospiti, ma il Legnano aveva capitalizzato al massimo le occasioni.

La ripresa, specie dopo l’espulsione di Soumahoro, è stata un monologo granata. Il gol del 2 a 1 era evitabile, perchè sulla palla alta in verticale che ha trovato Carli a tu per tu con Colnaghi la difesa non è stata irreprensibile. Purtroppo era proprio quello che bisognava evitare. Il Legnano avrebbe potuto chiuderla al 26’ quando Busani ha salvato su Gasparri lanciato a rete. Al 40’ la sofferenza lilla si è concretizzata nel pareggio ospite: Caldarola con un bellissimo shoot all’incrocio dal limite ha trafitto l’incolpevole Colnaghi. E al 90’ lo stesso Colnaghi ha salvato con un tuffo felino su De Peralta, evitando una sconfitta che i ragazzi non avrebbero meritato proprio per le forti attenuanti dovute allo stop forzato.

Anche se potevamo avere sei punti e ne contiamo due, non c’è affatto da perdersi d’animo: la qualità e la forza della squadra sono evidenti. Con l’Arconatese si è pareggiato per non aver capitalizzato le occasioni, oggi che lo si è fatto è invece finita la benzina. Certo, sulla testa si può e si deve lavorare molto per riuscire a gestire meglio i preziosi vantaggi che la squadra riesce a conquistarsi con la sua qualità.