E’ Giovanni Cusatis il nuovo allenatore del Legnano. Dopo le dimissioni di Vincenzo Manzo, rassegnate dopo la sconfitta con il Milano City, il presidente Giovanni Munafò non ha perso un attimo per dare alla squadra una nuova guida. La scelta, operata dal ds Matteo Mavilla, è caduta su un tecnico esperto, di sicuro affidamento, ex lilla e profondo conoscitore della piazza sia da giocatore (dal 1994 al 1998) che da tecnico (fu assistente di Attilio Lombardo nella stagione 2008-2009). Porta con sé anche una prestigiosa esperienza da secondo allenatore in Championship (la serie B inglese) con il Watford.
Mediano roccioso da calciatore, Cusatis ha trasferito la sua concretezza e la sua grinta nella carriera da tecnico. La società lo ha presentato nel tardo pomeriggio di oggi nella conferenza stampa allo stadio Mari, convocata anche per fare chiarezza su quanto accaduto ieri, nel post partita con il Milano City.
“Mister Manzo ha rassegnato le dimissioni – ha spiegato il presidente Giovanni Munafò – E’ stata una decisione totalmente sua. Nessuno, e ribadisco nessuno, in società, ha mai nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di un esonero. Io la notte scorsa non ho dormito, perché sono rammaricato se una persona con cui ho lavorato, e bene, se ne va. Nello spogliatoio ci siamo lamentati per la prestazione. Abbiamo visto un atteggiamento mentale sbagliatissimo, e se si approccia male l’incontro mentalmente la responsabilità è dell’allenatore. Questo abbiamo fatto notare, con educazione e senza offendere. Se Manzo se ne è andato perché non ha accettato queste critiche sono sconcertato, perché è normale che la dirigenza faccia presenti le proprie perplessità dopo una prestazione negativa. E’ un’assunzione di responsabilità. Il Legnano è grato a mister Manzo per quanto ha fatto, ma anche lui dev’essere grato al Legnano. Ha lavorato con grande passione, a volte perfino troppa, diciamo in stile Carletto Mazzone, questo glielo riconosco pienamente. Gli ho perfino consigliato di essere più prudente su quest’aspetto. E gli auguro di realizzare ogni suo desiderio nelle società in cui lavorerà”.
“Nessuno dimentica le otto vittorie di fila e lo splendido girone di andata – ha sottolineato il vicepresidente Alberto Tomasic – Ma se a Natale siamo secondi vogliamo provarci. Chi si ritiene pago di quanto fatto e non è pronto a provarci non ha capito che gioca per il Legnano. Noi non ci lamentiamo per una sconfitta se questa viene dopo aver giocato a calcio. Ci lamentiamo se si perde senza averlo fatto, come è successo con il Milano City”.
Spiegato quanto avvenuto nell’ultima giornata, la passerella è stata tutta per il nuovo mister Giovanni Cusatis. “La scelta – ha rimarcato ancora Munafò – è stata del ds Matteo Mavilla. Ci tengo a sottolinearlo sia per fugare le voci corse negli ultimi giorni di un accordo già preso tra noi e Cusatis, persona che ovviamente conosco di fama ma che fino a oggi non avevo nemmeno mai incontrato di persona, e sia perché voglio sottolineare il grande lavoro di Mavilla, che ci ha dato un plus importantissimo, allestendo una squadra competitiva senza nemmeno sapere in che categoria avremmo giocato”.
Il perché della scelta Cusatis lo ha spiegato proprio Mavilla: “Conosce il nostro campionato molto profondamente, è stato una gloria lilla e conosce molti ragazzi della rosa per averli allenati o affrontati da avversario. Questi sono vantaggi importanti quando non c’è tempo da perdere per il rodaggio e bisogna ottenere subito risultati. Inoltre lo conosco personalmente e so quali sono le sue qualità”.
Quindi il nuovo mister si è presentato alla stampa locale, mandando messaggi alla tifoseria: “Della rosa conosco bene Ricozzi, Cocuzza, Gasparri e Pèrez. E’ un gruppo sano e sono professionisti, devono solo pensare a dare il meglio. Quello di Legnano è un pubblico esigente, ma guarda le prestazioni, l’atteggiamento soprattutto. Per questo non mi preoccupa la pressione della piazza. So che se ti vedono dare l’anima ti seguono. Dobbiamo accelerare perché il tempo non è molto, andremo a Levico per combattere. Nessuno può garantire sul risultato, ma non mancherà l’atteggiamento giusto. Quanto al modulo, non lo trovo importante, è importante come lo si interpreta. Ho visto i ragazzi un po’ scoraggiati per gli ultimi risultati. Dovrò lavorare subito su questo aspetto ma non faccio proclami, perché sono di poche parole e bisogna restare umili e tranquilli. Devo capire il lavoro che è stato svolto e vedere se c’è qualcosa da modificare e migliorare, ma con gradualità. Devo rimotivare il gruppo, entro in punta di piedi senza l’intenzione di fare stravolgimenti. Non parto da zero, questo è il vantaggio, ma devo ancora conoscere bene tutti”.