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Legnano bloccato sul pari. Capocci: “Atteggiamento molle e iella”

UNION VILLA CASSANO-LEGNANO 1-1 (0-1)

CASSANO: Rota, Pozzobon, Della Volpe, Puka, Augliera, Ceci (20′ st Shala), Scaccabarozzi, Comani, Malaspina, Ferrari (31′ st La Iacona), Pisoni. All. Antonelli.

LEGNANO: Anedda, Ortolani, Azzolin, Bianchi, Bottone, Mele, Myrteza, Bonomi (10′ st Trenchev), Panigada (10′ st Romano), Crea (40′ st Borghi), Grasso (43′ st Provasio). All. Tomasoni.

RETI: 18′ pt Crea, 4′ st Scaccabarozzi.

Un’altra delusione, ma condita da una buona dose di sfortuna. Cinque pali e almeno quattro interventi significativi del portiere Rota hanno impedito al Legnano di vincere una partita che si doveva vincere senza se e senza ma. Per le esigenze di classifica, per la diversa caratura delle squadre, per le ambizioni totalmente differenti. E anche perché il Cassano schierava una formazione giovanissima (il più “anziano”, Malaspina, è un classe 94).
I big lilla invece non sono bastati, anche se con un briciolo di fortuna in più si parlerebbe di tutt’altro risultato. La squadra però ha fatto fatica. Ha peccato nell’atteggiamento, perché dopo l’1-0 di Crea per 50 minuti si è tirato a vivacchiare, come se la vittoria fosse già sicura. Finchè la solita distrazione, una marcatura dimenticata su un’azione confusa in area, ha permesso a Scaccabarozzi di tirare liberissimo all’incrocio. Poi il risveglio, tardivo e intermittente, ma comunque in grado di produrre occasioni gol in serie.
L’inizio era stato buono. In venti minuti il Legnano era andato in vantaggio e aveva sfiorato in quattro occasioni il gol (colpo di testa di un filo a lato di Bianchi, due punizioni di Crea parate con prodezze da Rota e una palla a colpo sicuro persa da Myrteza solo davanti all’estremo di casa). Qui i lilla si sono addormentati, consentendo al Cassano di riprendere campo e fiducia. Non ne sono sorte particolari occasioni, ma i tifosi hanno cominciato a mugugnare.
Appena tornati in campo, però, il Legnano non ha cambiato atteggiamento. Il Cassano si è avvicinato pericolosamente ad Anedda con un tiro parato dall’estremo lilla, e poi ha trovato il pareggio, al 4′. Tomasoni, vedendo la squadra poco intraprendente, ha inserito Romano e Trenchev al posto dei poco brillanti Panigada e Bonomi. Romano si è fatto sentire, colpendo un palo e chiamando Rota a parare una spettacolare rovesciata, ma soprattutto consentendo a Grasso di muoversi con più libertà. Nico ha colpito un palo interno clamoroso con un tiro dal limite. Crea ha ancora colpito la traversa e chiamato Rota all’ennesimo intervento sempre su piazzato. Ma la parata più difficile il portiere di casa l’ha compiuta all’ultimo minuto su Bottone, deviando la sua incornata, che è andata a scheggiare il palo.
Centrare i play off ora diventa un’impresa da scalatore himalayano, ma non si deve mollare. Il direttore generale Aldo Capocci ha messo sulla bilancia demeriti e iella: “C’è stata obiettivamente un po’ di sfortuna. Colpire cinque pali e non vincere è un evento raro. Ma abbiamo commesso anche errori di mira. Pensavamo di fare gol da un momento all’altro ma il gol non è arrivato. E il nervosismo è cresciuto. E’ l’atteggiamento ad aver deluso. Contro una squadra infarcita di giovanissimi non si può non vincere. La prestazione in sé non mi è dispiaciuta al 100 per cento. E’ stata semplicemente normale, ma contro una squadra di caratura inferiore deve comunque bastare a vincere. Così non è stato, e ora è dura”.