ACCADEMIA GAGGIANO-LEGNANO 1-1 (1-0)
ACCADEMIA GAGGIANO: Amadori, Conti (23′ st Nappi), Maisto, Abbate, Davenia, Allegretti, Checchi (6′ st Lettieri), Rebuscini, Chiaia, Giosuele, De Lucia (43′ st Mura). All. Iannotti.
LEGNANO: Visigalli, Ortolani, Azzolin, Leotta ((41′ st Ibrahim), Scarcella, Mele, Provasio, Trabuio, Felipe, Crea (47′ st De Angelis). All. Rovellini.
RETI: 23′ pt Giosuele, 14′ st Crea.
Il primo Legnano targato Rovellini strappa un pari sul campo dell’Accademia Gaggiano che vale più del punto in classifica. Dopo un primo tempo di sofferenza, in cui la squadra è sembrata ancora preda degli spettri di Besozzo, nella ripresa si è rivisto, almeno in parte, lo spirito necessario per lottare al vertice. Il pari alla fine è il risultato più giusto, e serve a costruire anche mentalmente la nuova identità “rovelliniana”.
I primi 45 minuti sono stati totalmente targati Gaggiano, come dimostra il tabellino. Non solo meritato, ma inevitabile il vantaggio, annunciato da una punizione fuori di poco di Rebuscini al 16′ e da un palo clamoroso dello stesso numero 8, al 19′. Al 23′ il gol, messo a segno con una scaltra punizione rasoterra di Giosuele su cui la difesa e Visigalli non sono parsi impeccabili. Lo stesso Visigalli si è però rifatto al 32′, volando a deviare un colpo di testa di Davenia.
Nella ripresa, per fortuna, è scesa in campo un’altra squadra, più aggressiva, più alta, più ordinata e più compatta. Il pari è arrivato presto, appena i lilla hanno confezionato la prima azione corale pregevole dell’incontro, ricamata da un’invenzione di Panigada e concretizzata da una facile appoggio di Crea, bravo a trovarsi al posto giusto al momento giusto.
Due minuti dopo ancora Panigada ha impegnato Amadori. Un colpo di testa di poco alto di Trabuio al 30′ è stata la terza opportunità nitida per il Legnano, mentre dei padroni di casa non si è avuta più traccia in avanti.
Rovellini è conscio di quanto lavoro serva, ma anche delle possibilità della squadra: “Primo tempo pessimo. Siamo stati bassi, lenti, disordinati. Nel secondo tempo sicuramente meglio. Abbiamo alzato il baricentro, aumentato la velocità e meritato il pari. Con un po’ di convinzione in più potevamo anche vincere. Ma al di là del risultato ciò che mi preme di più è far capire che ci sarà da lottare col cuore e soffrire in ogni partita. Non ci saranno mai passeggiate, non si vince solo perché abbiamo il nome Legnano, ma quel nome, semmai, carica gli altri per dare il 200% contro di noi”.
Il prossimo appuntamento sarà con la capolista Ardor Lazzate, domenica al Mari. Ci sarà una settimana di lavoro in più, quindi la mano di Rovellini potrà vedersi meglio. Ma prima di schemi e idee, è fondamentale che la squadra assorba subito dal suo tecnico lo spirito battagliero che ha reso il nome di Legnano famoso nel mondo.