Sono passati due anni dal giorno più triste e drammatico della storia lilla. L’11 maggio 2020 ci lasciava il nostro Andrea Rinaldi. Un malore improvviso durante un allentamento nel giardino di casa, nel primo lockdown, strappò alla vita un ragazzo di 19 anni che si stava aprendo alla vita e un campione che stava sbocciando.
L’intero mondo del calcio si strinse in quei giorni attorno alla famiglia Rinaldi e al Legnano: un cordoglio che attraversò il mondo intero, destando scalpore e generando solidarietà sui giornali di cinque continenti. Tra i messaggi giunti nella sede di via Palermo ci furono quelli del direttore sportivo del Lokomotiv Mosca e dell’allora presidente del Barcellona, Josep Bartomeu, a testimonianza di quanto profondamente la scomparsa di Andrea aveva colpito il mondo del calcio ai livelli più alti.
Nei mesi successivi, la grandissima dignità della famiglia Rinaldi seppe trasformare il dolore in lotta e sostegno per la ricerca contro l’aneurisma cerebrale, il male che aveva colpito Andrea.
Il presidente Giovanni Munafò ritirò immediatamente la maglia numero 8. Nessuno la indosserà più. Uno dei club di tifosi lilla, guidato da Luciano Cova, cambiò il proprio nome intitolandosi ad Andrea e portandone avanti il ricordo.
In un calcio che spesso sembra smarrire se stesso, il nostro angelo lilla ci ricorderà sempre quali sono i valori e i sentimenti che contano. Oggi più che mai sei nei nostri cuori e nella nostra memoria. Ciao Andrea!