Juniores, partenza difficile: ora si cerca il riscatto

LEGNANO-MORAZZONE 1-3 (0-2)

LEGNANO: Ceveli, Villa, Rinaldi (Arrighi), Plebani, Bisca, Poerio (cap.), Brusa (Rossato), Locatelli (Gentile), Tosetti (Di Stefano), Trenchev, Di Giglio.

MARCATORE: Trenchev

Non si può dire “Buona la prima”. Anzi. La Juniores di mister Apollo è stata sconfitta per 3-1 in casa e il tecnico è severo con i suoi ragazzi nei commenti.
La squadra è partita bene, creando due nitide occasioni nei primi 15 minuti. Poi il primo episodio negativo: un dribbling avventato in area lilla ha provocato un rigore per gli ospiti. Ceveli ha fatto il miracolo, neutralizzando il tiro nell’angolino ma infortunandosi, probabilmente per colpa di un sasso. Nell’intervallo Apollo lo ha sostituito con Starvaggi. Il Morazzone ha continuato a premere andando a segno due volte, in entrambe le occasioni con evidenti errori dei ragazzi lilla. Prima un passaggio azzardato indietro al portiere ha regalato il vantaggio, poi un’errata chiusura ha lasciato scoperta la difesa consentendo il facile raddoppio.
Nel secondo tempo Apollo ha operato alcuni cambi, dimostratisi efficaci ma insufficienti. Oltre al portiere sono entrati Rossato per Brusa, Di Stefano per Tosetti, Arrighi per Rinaldi e Gentile per Locatelli. Qualche effetto si è visto: la squadra ha giocato meglio, ma ha mancato l’occasione d’oro per riaprire la partita subito. In apertura di ripresa, infatti, Locatelli ha fallito un rigore. Un episodio che ha fatto arrabbiare parecchio il tecnico, non per l’errore in sé, ma perché Locatelli si è offerto di battere al posto dell’incaricato Trenchev, calciando senza freddezza e di puro impeto.
Il Legnano ha comunque accorciato le distanze con un bel colpo di testa di Trenchev. Nel forcing finale si è esposto al contropiede ospite finendo per incassare il terzo gol.
Apollo è assai duro e dettagliato nell’analisi: “Non si deve giocare a questo modo. Anche se il risultato può apparire severo, perché avevamo tutte le possibilità di riaprire la partita, sono arrabbiato e deluso. Arrabbiato perché la squadra non ha ascoltato le mie disposizioni, deluso perché non c’è stata la giusta reazione dopo l’ultima sconfitta in amichevole contro l’Alcione. Gli errori sono in tutti i reparti: la difesa è stata disordinata, il centrocampo non l’ha protetta, l’attacco è stato raggiunto solo con palloni lunghi. Il primo e il secondo gol sono frutto di grosse leggerezze in copertura. Troppe volte il centrocampo ha costretto i nostri due centrali all’uno contro uno. In avanti abbiamo ragazzi di talento, ma a cui piace troppo specchiarsi. Tutti tendono a fare solo le cose che conoscono, vanno d’istinto basandosi sui propri numeri, senza pensare come squadra. L’episodio del rigore è emblematico: doveva tirare Trenchev, ma vedendo che i due ragazzi si sono messi d’accordo senza problemi non ho detto nulla. Se però un giocatore si offre per tirare non deve poi calciare così, di puro impeto. Devono imparare tutti a superare questo modo fanciullesco di interpretare il calcio. Hanno le qualità per fare grandi cose. Bisogna lavorare tanto: dateci tempo e i risultati arriveranno”.
Il pubblico sugli spalti le chiedeva interventi più energici dalla panchina: come replica? “Non sono e non sarò mai un urlatore. Rispetto i miei ragazzi e non userò mai parole pesanti per stimolarli. Io sono il regista e loro gli attori. Conoscono bene il copione perché lo studiamo tutta la settimana. Non l’ho solo spiegato a parole, l’ho perfino scritto. Non lo hanno rispettato. E’ una lezione che ci deve servire. Quanto ai tifosi, io sono così. Se vogliono un urlatore, quello non sono certo io”.