Legnano autoritario, nuovo tris contro il temibile Sona

LEGNANO-SONA 3-1 (2-1)

 

LEGNANO: Russo, Caradonna (25’ st Robbiati), Moracchioli (38’ st De Stefano), Bini, Bettoni, Di Lernia, Beretta, Bingo (25’ st Confalonieri), Ravasi, Ronzon (34’ st Barbui), Gasparri. All. Sgrò.

 

SONA: Dal Bosco, Gecchele, Angelini, Sylla (41’ st Di Giorgio), Toskic (28’ st Pavan), Barellini, Alba (13’ st Marchesini), Vaudagna (28’ st Simeone), Di Nardo, Nunes Correia, Bittaye Lamin. All. Damini.

 

RETI: 6’ pt Ravasi su rigore, 14’ pt Bingo, 46’ pt Gecchele, 24’ st Di Lernia.

 

Il Legnano batte il temibile Sona senza se e senza ma. La domanda è inevitabile: che c’entra questa squadra autoritaria e sicura con quella smarrita del secondo tempo di Giussano? La risposta è nella testa dei giocatori, passati in dieci giorni sull’ottovolante delle emozioni e della convinzione: aquile plananti con la Caratese, pulcini impauriti (per un tempo, quello fatale) con la Vis Nova, di nuovo falchi da guerra oggi.

A Caronno si presentava la miglior difesa del torneo: un gol solo subito, dalla corazzata City Nova e in trasferta. Il Legnano ne ha messi due nei primi 14 minuti, l’esatto contrario dello sciupìo di tre giorni fa. La partita l’ha spaccata Bingo: al 6’ ha rubato palla, si è involato sulla destra, si è accentrato mandando al bar il suo oppositore e al momento di calciare a botta sicura la difesa ospite non ha potuto che atterrarlo. Il rigore è stato saggiamente calciato da Ravasi, che ha spiazzato Dal Bosco.

Otto minuti dopo a Bingo è toccato il ruolo di finalizzatore, chiudendo il bellissimo triangolo Gasparri-Ravasi. Il diagonale è stato di precisione chirurgica. Due a zero e partita chiusa? La sensazione c’era, visto il controllo sicuro sulla partita e il doppio vantaggio. Invece no. Un rimpallo all’ultimo secondo ha messo sui piedi di Gecchele un pallone succulento. Tiro al volo, 2-1 e risultato di nuovo in bilico. In mezzo c’è stato altro: Gasparri ha calciato sulla traversa un contropiede ficcante dopo una corsa di 50 metri, mentre Ronzoni ha messo alto di poco con una fucilata dal limite.

Il Sona si è reso pericoloso con un colpo di testa fuori di un soffio sempre di Gecchele, su corner, e con un tiro di Di Nardo filtrato tra le gambe di Bini, su cui Russo si è prodotto, a detta dello stesso Bini, “in una delle parate più belle e difficili mai viste”. Il risultato, oltre a non essere in discussione, era comunque limpido per la condotta di gara del Legnano, concentrata e di polso.

Il 2-1 rischiava di mettere la ripresa su binari sgradevoli e pericolosi, ma così non è stato. I ragazzi hanno non solo legittimato il successo, ma hanno ristabilito le distanze e avrebbero meritato anche uno score più rotondo. Ancora Gasparri si è prodotto al 15’ in una delle sue discese travolgenti: Dal Bosco ha dovuto superarsi per evitare il tris, che comunque è arrivato al 24’ con un siluro di Di Lernia a mezza altezza che si è infilato nell’angolo alla sinistra dell’incolpevole portiere veneto. Partita chiusa, questa volta sì. Il solo Gecchele, il più pericoloso dei suoi, ci ha provato con un’incornata finita fuori di poco, al 31’.

Capitan Gasp, in gran spolvero sul piano del gioco ma in fase non fortunata nelle conclusioni, sul ribaltamento di fronte non è riuscito a impattare per il tap-in vincente. Al 34’ è toccato a Robbiati fallire il poker con un’azione simile a quella che a Giussano lo portò domenica al secondo gol.

Sgrò è tornato all’abituale 4-3-3 con Bingo e Gasparri terrori pubblici e Ravasi al centro. In mediana si è rivisto dall’inizio Beretta: un incursore come lui, al top della forma, è un atout per il Legnano. Di Lernia e Ronzoni sono al massimo della condizione, mentre dietro, la coppia Bini-Bettoni è una garanzia assoluta, con due esterni come Moracchioli e Caradonna che sono una vera scoperta. Di Russo è perfino superfluo parlare: la parata su Di Nardo è da antologia.

Domenica rischiavamo la depressione, dopo l’esaltazione di dieci giorni fa. Adesso questa vittoria, e soprattutto il modo in cui è stata ottenuta, serva a restituire sicurezza e a proseguire il cammino di crescita, non a illuderci. La sconfitta di solito è una maestra severa ma più efficace, ma credeteci: si sta meglio dopo una prestazione come quella di oggi.

La sfida ora è la continuità. Su otto tempi ne abbiamo sbagliato solo uno, il secondo di Giussano. E in uno siamo stati spreconi. Per il resto il Legnano è stato irreprensibile. L’inizio di campionato quindi è incoraggiante, a patto che non si lascino per strada punti a portata di mano. Il Sona si presentava come un temibile e rischioso scoglio, anche perché si preannunciava la presenza di un fuoriclasse come Emil Hallfredsson, il nazionale islandese che ai mondiali del 2018, con i compagni, aveva fermato Messi. Con lui il centrocampo veneto avrebbe avuto ben altro peso, ma l’acquisto d’oro è sfumato. Il geyser sound oggi risuona a Legnano.