Ottimo Ardor e arbitro assurdo, per il Legnano pari agrodolce

ARDOR LAZZATE-LEGNANO 1-1 (1-1)

ARDOR LAZZATE: Mauri, Spano, Carrafiello, Ferrari, Bernello, Sala, Martini (35′ st Gerevini), Accetta (20′ st Martino), Iacovelli (26′ pt Consolazio), Bollini (30′ st Martesani), Villa. All. Campi.

LEGNANO: Cotardo, Ortolani, Foglio, Calviello, Bianchi, Fautario, Giardino (21′ st Grasso), Giglio, Berberi, Frau (8′ st Borghi), Crea (31′ st Amelotti). All. Erbetta.

RETI: 24′ st Foglio, 31′ st Consolazio su rigore.

ESPULSI: Foglio, Berberi e Bernello.

Il Legnano pareggia una partita che poteva benissimo perdere, ma che, se non ci fosse stata la giornata di follia dell’arbitro Evangelista, avrebbe probabilmente vinto. Non è il risultato a essere ingiusto, anzi. L’Ardor Lazzate ha ampiamente meritato il pareggio. Bisogna fare solo complimenti alla compagine di mister Campi, da anni sulla panchina gialloblu: l’Ardor è una sua creatura e sul proprio campo può mettere in difficoltà anche avversari più blasonati e tecnicamente superiori. Come è successo oggi, con un Legnano compassato e poco mobile, specie nel primo tempo. Per la prima volta da inizio stagione il tabellino delle occasioni è deficitario per i lilla, e già questo è un dato sorprendente e va ad esclusivo merito dei padroni di casa. E’ anche strano aver visto un Legnano attendista anzichè aggressivo. Nella ripresa le cose stavano poco a poco cambiando, come ormai costume nelle ultime uscite, e l’eurogol di Valerio Foglio (nella foto dei Fedelissimi Lilla) sembrava dover sancire la svolta. Ma nessuno aveva fatto i conti con l’arbitro Evangelista, che in cinque minuti ha inanellato quattro perle: espulsione di Berberi per un normalissimo fallo di gioco, ammonizione per Foglio sull’esultanza per il gol (non si è tolto la maglia e non ha divelto le reti come l’incredibile Hulk), un rigore regalato all’Ardor per un tocco di mano involontario di Calviello, mettendo assieme nella stessa decisione una serie di topiche (ha scambiato Foglio per Calviello, lo ha ammonito e quindi espulso e, purtroppo per lui, si è fidato del giudizio sbagliato del guardalinee lasciando il Legnano in 11 contro 9). Ha quindi ammonito Consolazio per l’esultanza (valgono le considerazioni fatte per Foglio), e infine, forse per qualche senso di colpa, ha ingiustamente espulso Bernello per un fallo non da ultimo uomo.
Tornando alle azioni, il Legnano ha rischiato di passare in vantaggio già al quinto minuto, quando Berberi si è trasformato nel Peirò di Inter-Liverpool del 1965, rubando palla al distratto portiere Mauri e calciando a rete. Purtroppo è stato diverso l’epilogo: Peirò segnò e lanciò l’Inter verso la finale di Coppa Campioni, mentre il tiro di Oltjan il Barbaro si è spento sul palo. L’Ardor ha cominciato a macinare gioco, facendo suonare il campanello d’allarme al 17′, quando Cotardo ha dovuto volare a deviare un tiro cross di Carrafiello. Al 19′ Iacovelli ha appoggiato male un cross filtrato in una selva di gambe, mandando alto da due metri. Al 22′ la miglior occasione per il Legnano: cross di Giglio a pescare Frau, che da pochi passi ha spedito alto di testa un pallone d’oro. Al 40′ tremenda azione dell’Ardor: Cotardo ha risposto con un miracolo su tiro a centro area di Accetta, sulla respinta il tiro è stato fermato da un altro gialloblu finchè Martini ha spedito alto sulla terza conclusione. All’ultimo minuto Berberi ha chiamato Mauri a una parata non facile con un colpo di testa però un po’ troppo morbido.
La ripresa è iniziata con un clamoroso errore sotto misura di Accetta, che ha messo alto. Al 12′ Valerio Foglio ha scaldato il sinistro con un tiro morbido ma preciso, chiamando Mauri alla deviazione in angolo. Tre minuti dopo altra occasionissima gialloblu, con Bollini che al volo, a botta sicura, ha centrato il palo.
Al 24′ il bagliore da un altro mondo, il siluro fotonico di Foglio che con un missile secco abbellito da una traiettoria a regola d’arte ha infilato un pallone impossibile alla sinistra di Mauri. Si sperava in un Legnano che prendesse in mano il gioco, ma così non è stato: è stato ancora l’Ardor, con lanci lunghi ma anche con ottima circolazione di palla e soprattutto di uomini, a creare gioco. Dopo sette minuti il misfatto del rigore e, poco prima, l’espulsione di Berberi. Quando Grasso è stato atterrato e Bernello espulso, per un attimo l’Ardor ha tirato i remi in barca, ma per poco. Nel finale i gialloblu hanno cercato di vincerla. Al 33′ Cotardo ha compiuto il suo secondo miracolo su tiro di Gerevini, poi Martino ha calciato fuori da due metri l’ultima occasione al 47′, grazie al muro di Bianchi che gli ha chiuso lo specchio.
A fine partita il presidente Munafò ha espresso il suo parere su partita e arbitraggio: “Sono perplesso, diciamolo con un eufemismo, per come il direttore di gara, in 3 situazioni molto importanti, ha cambiato l’esito della partita con scelte discutibili che ci hanno penalizzato. E per una società che investe tanto per allestire una squadra competitiva, subire certi danni è un problema pesante. Si può sbagliare nella vita, per carità, ma come vengono puniti i giocatori è giusto che il commissario faccia presente quanto è successo, in modo che anche quest’arbitro paghi le conseguenze dei suoi errori. Tutto questo non deve cambiare il giudizio tecnico sulla partita: il campo di Lazzate lo conosciamo e per noi è una tradizionale bestia nera. Le squadre tecniche qui fanno fatica, al di là delle qualità del Lazzate, composto da pregevoli individualità. Alla squadra di Campi faccio i miei complimenti per la qualità del gioco espresso. Però preferisco vedere un Legnano che aggredisce piuttosto che aspettare, e in quest’ottica non mi spiacerebbe vedere schierate le tre punte. E’ proprio per questo che ho scelto Erbetta, un allenatore noto per il suo gioco aggressivo e veloce. Una tappa sotto tono ci sta, vediamo di ripartire, anche se i danni causati dagli errori dell’arbitro sono pesanti proprio in questa prospettiva”.