Russo gigantesco, un punto d’oro per il Legnano a Carate

FOLGORE CARATESE-LEGNANO 1-1 (1-1)

 

FOLGORE CARATESE: Bertozzi, Bini, Monticone, Ngom, Macrì (28’ st Di Stefano), Valagussa, Tronco (1’ st Silvestro), Cozzari, Derosa, Cacciatori, Kouda. All. Longo.

 

LEGNANO: Russo, De Stefano F. (20’ st Ortolani), De Stefano D., Di Lernia, Brusa, Gianola, Tunesi (20’ st Bingo), Ronzoni, Cocuzza (30’ st Radaelli), Mangiarotti (15’ pt Beretta), Gasparri. All. Brando.

RETI: 23’ pt Valagussa, 31’ pt Gasparri.

 

Un punto che ne vale sicuramente tre. Torniamo da Carate con un pareggio tanto sofferto quanto importante. A parti invertite ci saremmo arrabbiati parecchio, ma la fortuna ci ha restituito ciò che ci aveva tolto in altre partite, basti ricordare quelle con Arconatese e Imperia. Su tanta sofferenza bisognerà meditare per evitare che si ripeta, almeno in questa misura, ma il pari contro l’eccellente squadra di mister Longo ci restituisce anche qualche fondamentale certezza: la più banale è che la sorte può girare. Oggi all’inizio sembrava esserci ancora una volta contraria, con l’infortunio di Mangiarotti dopo un quarto d’ora e il gol della Caratese al primo tiro in porta. Poi, però, ha guardato decisamente e benignamente verso di noi. La seconda certezza, che può essere di un’importanza colossale, è che il ds Cera ci ha portato un portiere fantastico: Giovanni Russo è destinato a essere il pilastro dio tutte le nostre sicurezze. Due partite e due rigori parati, oltre ad almeno quattro interventi decisivi. La Caratese ci ha aggiunto tre pali, tiri fuori di un soffio, un salvataggio sulla linea di Gianola e almeno altre tre palle sfilate nell’area piccola senza che nessuno, per fortuna, trovasse il tap in. Gli attaccanti di casa sono stati sfortunati, si sono trovati di fronte un portiere colossale ma hanno anche palesato un difetto mortale: non si può non inquadrare la porta in così tante occasioni.

Il Legnano era partito bene, per quasi tutto il primo tempo la partita è stata equilibrata, ma le occasioni già pendevano in favore degli uomini di Longo: il gol di Valagussa sulla respinta della traversa colpita da Bini (23’), un’incornata dello stesso Valagussa finita fuori di un niente (30’), un’uscita a valanga di Russo su Kouda (33’) e la traversa spizzata da Monticone a chiusura di un bel triangolo volante con Ngom (43’).

Il Legnano ha mostrato in attacco quello che vorremmo vedere sempre: il killer instinct. A parte il rimpallo al 2’ dal quale per poco non scaturiva un autogol della Caratese, i ragazzi hanno tirato nello specchio una volta sola, ma che tiro: Gasparri al 31’, servito in profondità da Davide De Stefano è entrato in area sull’unica distrazione della retroguardia di Longo e ha infilato Bertozzi con un diagonale da posizione difficilissima. Fantastico Gasp!

Il tabellino della ripresa è eloquente: salvataggio miracoloso di Russo su Ngom (2’), poi il rigore causato da Tunesi. Russo ha ripetuto il capolavoro di mercoledì scorso, respingendo il tiro di Ngom, poi la mischia sulla palla rimessa in mezzo ha fatto venire i brividi. Macrì ha sfiorato il palo in diagonale (10’), Russo ha sventato ancora in mischia (13’); al 15’ la svolta che andava sfruttata meglio, con la palla che ha ballato davanti alla linea senza che i caratesi riuscissero a spingerla in rete e, sul rilancio del Legnano, il fallo ingenuo di Cozzari che ha rimediato il secondo giallo.

Il Legnano ha messo fuori la testa e riguadagnato campo, ma non subito. Ci sono volute le sostituzioni di Brando, che ha inserito Ortolani e Bingo, per dare l’impressione di voler approfittare della superiorità numerica. Al 22’ è stato ancora Ngom a non arrivare su una palla che ha attraversato l’area piccola. E un minuto dopo Gianola ha spazzato a pochi passi dalla linea.

Il Legnano ha ricominciato a farsi vedere, e le possibilità del colpaccio potevano essere create con la Caratese in dieci e un po’ in debito d’ossigeno. Bingo è stato decisamente il più attivo, tentando un eurogol al 26’ e sfiorando il palo. Poi ancora tre occasioni per la Caratese: palla fuori di un niente al 41’, miracolo di Russo su testa di Monticone al 45’ e palla che di nuovo ha attraversato come una lama minacciosa l’area piccola senza che gli attaccanti di casa trovassero il tap in vincente con Ngom a due centimetri dalla linea.

Il triplice fischio è stato una liberazione, ma potrebbe anche essere l’inizio della vera svolta. Questa era una partita difficilissima, ora c’è una serie di match insidiosi perché con squadre di classifica non smagliante, ma che ci vedono nettamente favoriti. Non bisogna sbagliarli, occorre fare filotto. Poi ci sono i tre recuperi: questa serie di impegni ci dirà quali sono le vere possibilità del Legnano, che intanto riparte da Carate con una certezza indiscutibile: le spalle sono coperte da un grande portiere.